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Decreto “Lavoro”: le principali novità per imprese e professionisti

Ecco alcune novità presenti all’interno del Decreto Lavoro, approvato dal CDM del 1° maggio 2023 e pubblicato il 4/5 in G.U. operativo dal 5 maggio.

Indice degli argomenti

Misure per la riduzione della pressione fiscale

È stato previsto un intervento temporaneo tra luglio e dicembre 2023 in base al quale l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali carico lavoratore sarà:

  • aumentato dal 2 al 6 per cento per coloro che hanno una retribuzione fino a 35.000 euro;
  • aumentato dal 3 al 7 per cento per chi non supera la soglia dei 25.000 euro.

Fringe benefit: innalzata la soglia da 258 a 3.000 euro per il solo anno fiscale 2023 e per i soli lavoratori dipendenti con figli a carico. Nel limite di 3.000 euro rientrano anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

Novità contratti di lavoro a tempo determinato: cosa cambia?

I contratti a termine restano a-causali e massimo 4 proroghe fino ai 12 mesi, nulla cambia, ma potranno avere una durata superiore ai 12 mesi e MAI eccedente i 24 mesi, solo in presenza di queste nuove causali:

  • particolari esigenze previste dai singoli CCNL, sottoscritti dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, oppure dalle rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria;
  • particolari esigenze di ambito tecnico, organizzativo e produttivo rintracciate dalle parti in mancanza della previsione della contrattazione collettiva, previa certificazione delle stesse presso una delle apposite commissioni;
  • necessità di sostituzione di altri dipendenti.

Semplificazione degli obblighi di informazione imposti dal DL.104/22 “decreto trasparenza”

Attesissima novità dagli addetti ai lavori: è sufficiente il rinvio al CCNL per adempiere agli oneri di informazione nei confronti del dipendente, in fase di assunzione o trasformazione del rapporto di lavoro.

L’onere informativo relativo a diverse informazioni (es. periodo di prova, formazione, ferie e congedi, preavviso, programmazione orario di lavoro, enti che ricevono i contributi) si ritiene adempiuto con il rinvio al CCNL applicabile dall’azienda, a patto che il datore di lavoro consegni o metta comunque a disposizione del personale, anche mediante pubblicazione sulla propria intranet aziendale, il CCNL nazionale, territoriale o aziendale, nonché altri regolamenti applicabili al rapporto di lavoro.

come siete messi?

Bonus assunzione 2023 per i NEET: come funziona?

I datori di lavoro che, nel periodo 1° giugno – 31 dicembre 2023, assumono giovani (*), a tempo indeterminato o in apprendistato professionalizzante, possono ricevere, su domanda, un incentivo pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. L’agevolazione è concessa per un massimo di 12 mesi.

Per poter beneficiare dell’incentivo i (*) giovani lavoratori devono:

  • avere meno di 30 anni d’età;
  • essere NEET, cioè persone che non lavorano né sono inserite in corsi di studio o di formazione;
  • essere registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani.

Il beneficio è cumulabile anche con il bonus assunzione giovani e con le altre agevolazioni previste dalla normativa vigente. In questo caso spetta al 20 per cento.

Assegno di inclusione, che sostituirà il Reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza sarà abolito a fine anno.

Dal 1° gennaio 2024, infatti, sarà in vigore l’Assegno di inclusione, un sussidio economico che sarà concesso ai nuclei familiari che presentano almeno un componente minorenne, disabile o con più di 60 anni. Le persone occupabili, poi, dovranno seguire specifici percorsi di accompagnamento al lavoro.

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